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العنوان
offerenza e Salvezza ne L’altra verità. Diario di una diversa di
Alda Merini:
المؤلف
Mahfouz, Yassmin Ashraf.
هيئة الاعداد
باحث / ياسمين أشرف محفوظ
مشرف / سهيمة سليم صالح
مناقش / عبد الرازق فوقي عبد الرازق
مناقش / فاتن نصر الدين الغزولي
تاريخ النشر
2022.
عدد الصفحات
120 P. :
اللغة
الإيطالية
الدرجة
ماجستير
التخصص
الأدب والنظرية الأدبية
تاريخ الإجازة
1/1/2022
مكان الإجازة
جامعة عين شمس - كلية الألسن - قسم اللغة الإيطالية
الفهرس
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Abstract

La tesi è intitolata Sofferenza e Salvezza ne “L’altra verità. Diario di una diversa” di Alda Merini (studio culturale). Lo studio mira l’analisi del primo diario di Alda Merini, L’altra verità. Diario di una diversa. In questa tesi abbiamo sottolineato come l’esperienza manicomiale della scrittrice, che era piena di ostacoli e dure sfide, l’ha aiutata ad avere delle idee fuori dal comune.
La tesi è divisa in introduzione, primo capitolo intitolato (l’esperienza manicomiale), secondo capitolo intitolato (la tecnica narrativa) e conclusione.
Nell’introduzione abbiamo parlato della nascita e della formazione letteraria e culturale di Alda Merini che è una fra le poetesse e le scrittrici più importanti nella letteratura italiana del Novecento. Già ha vinto prestigiosi premi per la letteratura ed è stata candidata al premio Nobel dal Pen Club.
Nel primo capitolo intitolato “l’esperienza del manicomio” abbiamo trattato il tema della sofferenza che Alda Merini ha vissuto nel manicomio di Paolo Pini e il tema della salvezza.
Nel secondo capitolo, intitolato (tecnica narrativa) abbiamo analizzato i personaggi de L’altra verità. Diario di una diversa, abbiamo sottolineato lo spazio-tempo, il diario come forma narrativa e il linguaggio della scrittrice.
Nella conclusione abbiamo riportato i risultati della tesi. Attraverso l’analisi del primo diario di Alda Merini, L’altra verità. Diario di una diversa abbiamo sottolineato come l’esperienza manicomiale della scrittrice, che era piena di ostacoli e dure sfide, l’ha portata ad avere delle idee fuori dal comune.
Abbiamo concluso che la protagonista in questo diario, non si è lasciata vivere come una vittima delle misere condizioni del manicomio, ma si è salvata attraverso la scrittura, che era una specie di rifugio e nello stesso tempo un amico migliore, oltre all’aiuto della psicanalisi e la propria spiritualità e forza interiore.
Abbiamo potuto, anche, evidenziare il quadro generale della cultura italiana del tempo, soprattutto dal punto di vista sociale e storico, come la condizione del malato di mente in Italia e i privilegi che la società dava agli uomini rispetto alle donne nel tempo del fascismo, oltre alle preziose teorie psicoanalitiche che hanno aiutato la protagonista a risolvere i suoi disturbi emozionali.
Si osserva, anche, come la forma del diario era adatta per l’autrice per raccontare la sua esperienza, per sfogarsi, scaricare i sentimenti negativi, e ordinare e rivalutare i pensieri.
In fine, ci si sono anche rivelate le particolarità stilistiche con cui la scrittrice raccontava la sua esperienza come l’uso dei diminutivi, accrescitivi e dispregiativi, la descrizione in modo sproporzionato e sgradevole tutto ciò che riguarda il manicomio e il lirismo che fa parte della tendenza poetica che la scrittrice aveva prima di scrivere il suo primo diario.