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Abstract La tesi è intitolata “Analisi linguistica della traduzione di novelle scelte da ”Novelle per un anno” di Luigi Pirandello”. Questo studio mira ad analizzare la traduzione del Tillisi, di 15 novelle, sul livello sintattico, pragmatico e semantico rivelando i problemi di traduzione e le strategie traduttive usate. Inoltre, la tesi mostra la competenza del traduttore a conservare le caratteristiche delle novelle ed a mostrare i tratti salienti del mondo pirandelliano. Questa tesi si divide in un’introduzione, tre capitoli e una conclusione. Nell’introduzione si getta luce sulla vita di Pirandello e del Tillisi mostrando il loro sfondo culturale. Ho parlato dell’opera ”Novelle per un anno”; l’oggetto di questo studio, e poi ho menzionato alcune teorie sulla traduzione letteraria, la sua importanza, i problemi di traduzione legati ad essa e le strategie traduttive più usate dai traduttori letterari per superare l’ostacolo della differenza linguistica, sintattica e culturale tra l’italiano e l’arabo, fra cui: la traduzione letterale, equivalenza, sinonimia lessicale, trasposizione, modulazione, calchi, prestiti, parafrasi, esplicitazione, adattamento, eliminazione, generalizzazione, straniamento, specificazione, traslitterazione ed altre. Nel primo capitolo ho esaminato la traduzione sul livello sintattico: l’analisi logica e l’analisi del periodo, ed alla fine del capitolo ho trattato la competenza del Tillisi a conservare le tecniche narrative legate alla sintassi. Nella parte dedicata all’analisi logica ho studiato il soggetto, il complemento e l’aggettivo. In quella dell’analisi del periodo ho esaminato i diversi valori delle proposizioni subordinate esplicite ed implicite. E nell’ultima parte ho parlato della competenza del Tillisi a mantenere lo stile di Pirandello. Nel secondo capitolo ho svolto l’analisi pragmatica mostrando due punti principali: l’ordine degli elementi nella frase (anticipazione e posticipazione) ed i segni d’interpunzione (il punto esclamativo, il punto interrogativo, la virgola e il punto fermo). Ho notato, in questa sezione, che il traduttore non ha, spesso, conservato la punteggiatura neanche l’ordine degli elementi nella frase, il che ha avuto un impatto sulla scansione logica delle frasi, la coesione e la coerenza del testo. Nel terzo capitolo ho concentrato la mia analisi sul livello semantico soprattutto gli elementi grammaticali seguenti: nomi (nomi comuni, nomi IV propri, nomi di persona, nomi di luoghi, di piante e di animali, termini scientifici e culturali), alterati, aggettivi (qualificativi, superlativi e numerali), proverbi, sintagmi preposizionali, avverbi e sintagmi avverbiali, dimostrativi, espressioni idiomatiche ed interiezioni. L’attenzione si sposta, in questa sezione, sulle strategie traduttive adottate dal Tillisi per trasportare il significato conveniente e sul trovare altre alternative se la traduzione del Tillisi risulta, a volte, inadeguata. La conclusione racchiude i risultati raggiunti dalla ricerca rintracciando la fedeltà del traduttore e la sua competenza a capire la differenza tra la lingua italiana e quella araba, nel lessico, nella sintassi e nella pragmatica, oltre alla sua abilità a creare il nuovo atto comunicativo, cioè il metatesto, in modo comprensibile al lettore modello del metatesto. In generale, il Tillisi è parzialmente riuscito a mantenere le caratteristiche della novella, ma non ha potuto conservare le tecniche narrative di Pirandello, in quanto ha omesso tanti dettagli nella descrizione, ha saltato i valori degli alterati e il valore di alcune proposizioni subordinate, ha trascurato la punteggiatura, tanti nomi, alcuni termini culturali e scientifici e ha trasformato tante frasi interrogative in frasi enunciative facendo perdere il valore originale delle frasi. |